mercoledì 3 febbraio 2010

schiacciata alla fiorentina




Sebbene io sia nata e cresciuta a Roma e mi consideri una romana a pienissimo titolo, parte della mia famiglia e’ di origini toscane e il legame con la toscana e’ sempre stato per molti di noi molto forte. Nel mio caso, questo legame adesso lo si sente solo leggermente in alcuni movimenti della mia pronuncia (gli amici romani ridono a non finire quando dico di ‘spengere’ e non ‘spegnere’ la luce) ma quando ero piccolo la Toscana era sicuramente una delle mie terre di elezione, complice la mia tata, proveniente da Prato.

La ‘mia’ tata e’ in realta’ tata di ben piu’ persone che non solo la sottoscritta: mio padre, i suoi fratelli e sorelle e tutti i rispettivi figli sono stati infatti cresciuti e nutriti da lei, fonte infinita di piatti da noi amatissimi che lei cucinava nella sua classica tenuta da cucina: capello platinato (tutt’ora sfoggiato nonostante i compiuti 80 anni), viso abbronzato e smalto colorato dal tono sempre rigorosamente intonato al grembiule da cucina prescelto, di solito tra i toni del rosa o del rosso.



La tata e' cresciuta in un collegio di suore ed e’ sempre andata molto fiera del fatto che finita la terza elementare, dopo aver imparato a scrivere e far di conto, lei si fosse impuntata a non studiare piu’ e fosse cosi’ riuscita ad evitare accuratametne qualsiasi educazione accademica, traendo invece il massimo dall’alternativa a cui si era dedicata, ovvero l’aiutare le suore in cucina.

Purtroppo la decisione di abbandonare gli studi ha avuto non su di lei ma su noi pargoli una conseguenza catastrofica: non essendo lei abituata a considerare la carta stampata come sua amica, l’idea che le sue ricette potessero essere trascritte e tramandate di generazione in generazione e’ sempre rimasta risibile. Lei cucina ‘a occhio’, ogni volta modificando le quantita’ necessarie secondo criteri inaccessbili a chi si trovi al di fuori della sua testa e, cosa piu’ irritante di tutte, senza mai sbagliare!

Molte sono le sue ricette che ho provato e che sono fallite miseramente, ma quella che di gran lunga mi ha frustrato piu’ di ogni altra e’ stata la ricetta della schiacciata alla fiorentina.

La schiacciata, dolce fiorentino tipico del periodo di carnevale, e’ una torta delicata al profumo di arancia e vaniglia, di forma rettangolare e spolverata di zucchero a velo. Sono ormai anni che periodicamente provo a riprodurla senza successo ma ultimamente ho trovato una ricetta che mi sembra porti a un risultato simile a quello che ricordo io. Personalmente non la trovo cosi’ buona come quella della tata, ma visto che di questo fatto potrebbe essere colpevole la mia memoria e non la ricetta attuale, ve la riporto: fatemi sapere se vi piace!

Ingredienti per una teglia di circa 20x25 cm
- 200 gr Farina bianca
- 150 gr zucchero
- mezzo bicchiere scarso di latte intero
- 1/4 di bicchiere d'olio
- 2 uova intere
- succo e scorza di un’arancia
- circa 10 gr di lievito vanigliato (1 bustina)
- zucchero a velo

Nota: la ricetta originaria prevede l'uso dello strutto e la doppia lievitazione, ma la tata la faceva cosi' (almeno del procedimento sono sicura!)

In una ciotola, lavorate i tuorli e lo zucchero, fino ad ottenere una crema morbida e bianca. Aggiungete la farina setacciata, l'olio, il succo e la buccia grattugiata dell'arancia, il latte, lievito e mescolate il tutto per bene. A parte, montate a neve gli albumi e incorporateli lentamente nel composto, evitando di smontarli. 

Una volta amalgamato il tutto, ungete leggermente una teglia e versatevi al suo interno il composto. Coprite con un canovaccio e lasciate lievitare per almeno 1 h.

Passato questo tempo, la schiacciata dovrebbe essere leggermente cresciuta (non 'e un dolce alto, come dice il nome): a questo punto ponetela in forno a circa 160 gradi per 15-20 minuti. La schiacciata sara' pronta quando sara' dorata in superficie e uno stuzzicadenti infilato nell'impasto ne verra' fuori pulito.

Spolverate con zucchero a velo e servite calda. Ottima anche per la colazione!

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